Capisco perfettamente le motivazioni che hanno spinto questa ragazza-collega a fare questa scelta, sono 30 anni che ho il piacere di svolgere il mio lavoro nel SSN e ho lo stesso entusiasmo e la stessa motivazione di quando ho iniziato con la differenza che il SSN non è più inteso come prima, purtroppo, non è più lo stesso. Questo sistema aziendalizzato e gestito da manager lo ha privato dell’umanità di cui si nutriva prima …. Noi che siamo in prima linea viviamo tutti i giorni questi cambiamenti. Le persone arrivano in ospedale prevenute e sfiduciate e pensare che NOI operatori siamo sempre gli stessi …. gli stessi “eroi”che c’erano prima, durante e che ci sono dopo il Covid. Sicuramente più provati dalla tragedia Covid ma anche più consapevoli dei nuovi bisogni di di quei pazienti che hanno vissuto quella malattia sulla propria pelle e ce l’hanno fatta, proprio come noi che gli siamo stati vicini. È il sistema che non ci aiuta, è diventato tutto complesso anche semplicemente prendere un appuntamento e noi operatori a volte, siamo con le mani legate e dobbiamo subire il malcontento degli utenti peraltro impotenti nel risolvere problemi incasinati dalla burocrazia e dalle nuove regole. Sì “utenti “ e non più o pazienti o persone….. e questo la dice lunga ….

Dovevamo difendere quello che avevamo, era un esempio per tutti, rispettava la dignità e il diritto ad essere curati di tutte le persone sopratutto di quelle più fragili.

Cara collega ti sono nel cuore

per questa difficile scelta che fai fatto si capisce che ci hai creduto veramente e che oggi ti ritrovi in un contesto che non ha niente a che fare con quello che era in passato, molti di noi sarebbero tentati di fare la stessa cosa considerando anche che il nostro stipendio è in assoluto il più basso in tutta Europa …. e si parla di competenze e professionalità ….

Lasciamo perdere ! Puoi investire anche tutta te stessa nella crescita professionale non ci sarà mai nessuna progressione e nessuna gratificazione nè professionale nè economica se non quella PERSONALE che conferma ogni giorno che quello che fai è quello che vorresti fare.

Credo comunque che, il ruolo infermieristico continui ad essere fondamentale nel contesto sanitario, noi possiamo continuare a portare quello che oggi manca nel sistema attraverso il nostro comportamento, il prendersi cura, in carico, i nostri assistiti e farli sentire in un luogo protetto, sicuro quale dovrebbe essere l’ospedale.

Nessun sistema può cambiare il nostro modo di essere e di fare assistenza perché è un modo di essere, di porsi del tutto personale ed è quello di cui hanno bisogno le persone malate.

Non so dove andremo a finire … sono proprio curiosa !

Buona vita collega !

Monica Gonnelli

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