La strada da fare in tema di Telemedicina è molto lunga e sarebbe anche necessario stringere i tempi visto che i soldi ci sono con il PNRR! penso che tutte le figure coinvolte nel percorso assistenziale dovrebbero poter dare il proprio contributo per crearne uno che possa essere applicabile realmente. I clinici possono essere la voce dei nostri pazienti poiché vivono insieme a loro il lungo e complesso percorso di cura quindi ne conoscono perfettamente le criticità ….
Si parla di multidisciplinarieta’ e multi professionalità ormai da diverso tempo ma poi i percorsi chi li fa ???? Un percorso per essere funzionale e appropriato deve essere CONDIVISO con tutti coloro che ne fanno parte e che ne conoscono le dinamiche altrimenti si rischia di creare dei grossi disagi ai pazienti, di sprecare tanto tempo dietro alla burocrazia ma soprattutto si rischia di perdere anche quelle poche e preziose risorse già esistenti tra gli operatori. Altro aspetto fondamentale sta nella capacità e nell’intelligenza delle direzioni Aziendali di adattare i percorsi in relazione alle richieste del proprio territorio e alle risorse professionali già esistenti che dovrebbero rappresentare un valore aggiunto per l’azienda. NOI siamo pronti a partire anche con la telemedicina, è necessario, è auspicabile …. Stiamo aspettando ….
Questo è il mio pensiero tra Vulnologia e “tanta” Resilienza.
Condivido in pieno l’articolo !
Monica Gonnelli